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Proprio ieri vi parlavo delle mie piante piene di bocci e della mia paura dell’imminente vero freddo, giusto? Bene.
Stanotte, anzi, saranno state le 5 di mattina, una grandine grossa come ceci è precipitata con grandissima violenza, tanta da svegliarci. Il mio primo pensiero è andato alle piante ed il mio primo istinto è stato quello di scendere e di portarle al riparo. Sweety, però, ha pensato bene di fermarmi. Credo che in effetti se fossi uscita, ora avrei l’aspetto di Slot dei Goonies, avete presente?
Il risultato è stata la perdita della spiga di boccioli dell’orchidea. Che amarezza, che tristezza, che sfiga! La cosa più snervante è che la “caduta massi” sarà durata non più di 90 secondi (anche se a me sono sembrati 90 minuti!).
Ora capisco (si fa per dire) i contadini che si spaccano la schiena per mesi e poi vedono il raccolto distrutto per cause ambientali. In fondo noi “verdofili” siamo davvero nelle mani del Signore, o del destino, o della natura, insomma del meteo! Vi lascio alla foto della vita stroncata prima di nascere: in effetti ora è una bella scultura vivente! 😀
P.S. In realtà 4, dico 4 boccioli sono ancora sul ramoscello. Quattro fiori rappresenteranno la promessa di quello che gusterò il prossimo anno. E l’attesa lo renderà ancora più desiderabile: W POLLYANNA!
(DAL PRECEDENTE ARTICOLO)”Il cymbidium ha preparato una bella spiga di boccioli….la Phalaenopsis è una specie di orchidea che sopporta benissimo le temperature invernali del centro e sud Italia” Sono loro che sono rimaste amputate dalla grandine??? Che tristezza…..
Sì,leggi il nuovo post. Il Cymbidium (che è sempre un’orchidea), non la Phalonopsis che sta dentro casa al calduccio. Povero cymby…