New York state of mind II

  

Eccoci pronti per vivere la prima vera giornata da turisti a New York. In questo caso ci siamo divisi da mia sorella e la sua famiglia ed i miei genitori sono stati i miei compagni di viaggio, cosa mai accaduta prima d’ora. Prime mete della giornata Liberty ed Ellis Island!

Al costo di $17 a persona, il biglietto con audio guida ci ha permesso di visitare la Statua e di scoprire cose interessanti e curiose: sapevate che lo spessore del rame di cui è fatta misura solo 2,5 mm? Nelle nostre orecchie, storie emozionanti di persone che videro nella “Liberty enlightening the world”, la porta  d’ingresso per un nuovo mondo ed una nuova vita.

Ripreso il traghetto siamo scesi nella vicina Ellis Island.

Appena entrati, una catasta di valigie, bauli e ceste rendeva già l’idea di cosa fosse questa costruzione attiva dal 1892 al 1954 come punto di sbarco degli immigrati. Persone da tutto il mondo arrivavano in massa e venivano allineate come reclute mentre il personale del centro accoglienza strillava in una lingua ai più incomprensibile! E se in risposta allo shock del viaggio, alla confusione, all’incognita sul destino, si rispondeva con pianti o sguardi increduli, si veniva bollati come matti e rispediti immediatamente nel Paese d’origine.

Tutti gli immigrati venivano sottoposti a visite mediche, soprattutto per scongiurare il tracoma (una malattia degli occhi facilmente trasmissibile), ma anche a test attitudinali per scoprire il grado d’intelligenza o d’ignoranza.

Così, intere famiglie furono separate per sempre a causa di un’unghia incarnita o all’incapacità di compiere banali operazioni matematiche.

Giudizio: assolutamente da vedere, preparatevi a qualche lacrima.

Tornati col traghetto a Battery Park, ci siamo diretti ad est verso Pier 17, uno degli antichi moli della città dove, nel 1830, c’era il più grande mercato del pesce, il Fulton market.

Il quartiere circostante il molo chiamato South Street Seaport, è piccolo ma delizioso con un centro pedonale pieno zeppo di palazzi antichi ristrutturati e di bei negozi. Arrivati al fiume, è indescrivibile il contrasto tra velieri ed il panorama circostante fatto di grattacieli e strutture moderne come il ponte di Brooklyn.

Sempre sul fiume, all’interno di una struttura metallica, sorge il centro commerciale Pier 17.

Chi mi conosce sa che tutto sono, tranne una fanatica dello shopping, ma l’atmosfera ariosa e assolutamente marina, rende questo posto molto piacevole. Alcuni negozi sono davvero deliziosi e credo arriveranno prima o poi anche in Italia come The Stone flower. Ho inoltre trovato ciò in cui speravo ardentemente: un negozio natalizio dove comprare originali addobbi e decorazioni (anche se non proprio economici!) in piena stagione estiva! Negli States è Natale 365 giorni l’anno!

Al terzo piano, una serie di punti ristoro (ho adorato il Simply Seafood ed il gentilissimo signore alla cassa) ed una terrazza rivestita di tavole di legno con sdraio fissate a terra con viti. Il panorama è su Brooklyn e sul fiume in tutto il suo splendore.

E’ infine giunto il momento di tornare verso l’albergo. Non capirò mai il motivo che ha spinto tutti i taxi fermati a negarci un passaggio nella zona ovest della città, comunque questo ci ha permesso di farci una bella passeggiata attraversando tutta lower Manhattan, arrivando nell’orario più giusto sul west river side, giusto in tempo per goderci questo panorama.

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Un commento

  1. valentina says:

    Che bel reportage Roby…la mia voglia di visitare NY sta aumentando sempre di più, grazie anche ai tuoi racconti e alle tue foto! :-)

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