Tale padre, tale fidanzato?

  

Quanto, i rapporti che abbiamo avuto con i nostri genitori, influenzano le scelte dei nostri partner? Possibile che intorno a me ci siano così tante ragazze e ragazzi single? Facile dire che superati i trenta la scelta si restringe e che diventiamo tutti più esigenti. E’ questa la realtà?

I commenti che sento quotidianamente da bocche di over 60, sottolineano come un tempo, il destino fosse “segnato”: la scuola per gli anni che ci si poteva permettere, un lavoro, se fortunati, ma l’unica possibilità per uscire di casa era il matrimonio. Non credo a tutte queste FELICI relazioni con la prima persona conosciuta a 12 anni, però c’era un vantaggio. Il fatto di crescere insieme e si assumere nei propri comportamenti o pensieri, quelli dell’altro, sfregando i propri angoli contro quelli dell’altro fino alla smussatura completa.  Non voglio parlare delle nuove generazioni che hanno ed avranno ancora altri tipi di problemi. Parlo della mia, dei nati alla fine degli anni ’70 ed in particolare, delle persone che mi accompagnano con piacevoli momenti, nel corso della vita.

Mi capita spesso di osservare i delicati rapporti madre/figlio e padre/figlia e di rimuginare per ore su alcuni aspetti. Nelle famiglie dove il padre è assente fisicamente o emotivamente, le ragazze hanno difficoltà a considerarsi sufficientemente valide per un uomo. Nei complimenti del padre ci si riconosce e ci si dà un’identità. Ma se questi complimenti non arrivano, se nessuno ci chiede come stiamo o ci dice “brave”, cominciamo a dircelo da sole. E questo alla fine , ci basta. O, almeno, sembra. Ma quando arriva il momento del confronto con l’altro sesso, il dolore e le mancanze tornano a galla come famelici piragna e ci riaccendono terribili paure. E neanche le ore passate dall’estetista, dal parrucchiere, dallo psicologo saranno sufficienti a farci capire che quell’amore lo meritiamo e spesso lo cerchiamo nelle persone sbagliate (perchè in fondo non ci importa quale sia la fonte del calore, vogliamo solo sentire caldo). In queste situazione si può capitare tra le braccia di uomini che non amiamo fino in fondo ma che ci danno sicurezza ed un figura “paterna” di riferimento. In fondo è meno faticoso essere amati che amare.

Casi sempre più rari invece, quella dei padri troppo presenti. In questi casi il primo nodo da sciogliere è la ricerca della propria libertà. Ma cos’è la libertà? Dire di no. Agli ordini immotivati, alle imposizioni di pensiero, cercando di lottare contro qualcosa che fa parte di noi: l’educazione e la maledizione della brava ragazza. Difficile davvero cercare un equilibrio in questo caso. L’uomo per noi dovrà far sentire la sua presenza senza mai esagerare con gelosie o possessività, seguendo la teoria della giusta distanza dei ricci *.

Insomma, essere genitore, essere padre, è un compito altrettanto importante della tanto decantata maternità. Il ruolo del padre condizionerà la vita sentimentale e, quindi, la felicità delle figlie. Pensateci.

* Una compagnia di ricci, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione. (A. Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, II)

4 commenti

  1. Roby says:

    E’ difficile solo trovare la persona giusta, quella capace di capire che persona meravigliosa sei. Comunque, intanto, io l’ho capito.

  2. Véronique says:

    Roby… é incredibile quanto ci hai preso!!! sei una maga!!! Quanto ci si sente inadatti alla tua anima gemella e ti chiedi “cos’ho fatto x meritare tutto questo” e alla fine dirti… “forse dopo tutto quello che ho passato… ME LO MERITO!!”
    GRAZIE!!!

  3. Roby says:

    Ma certo che te lo meriti Véronique! L’amore non si compra(parlo di amore eh! Il resto, sì che si compra…)
    😉

    E grazie per i complimenti, non è magia, è esperienza personale mista a riflessioni. A presto.

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