Week end nell’area del tufo: Sorano, Sovana, Pitigliano.

  

Lo scorso week end ho visitato con Sweetheart, tre paesini in provincia di Grosseto: Sorano, Sovana e Pitigliano. Il primo, un vero e proprio presepe vivente con un cuore pulsante nell’imponente Masso Leopoldino, la fortificazione che domina il paese e dalla quale è possibile ammirare l’incantevole paesaggio ma anche l’enorme fortezza Orsini dirimpetto.

Sorano (ma anche Sovana e Pitigliano) sorge nell’area del tufo, ed è caratterizzata da profonde e lunghissime cantine, visitabili durante le “settimane soranesi”. A circa 3 km si trovano, inoltre, le Teme di Sorano: qui abbiamo passato 3 ore nella vasca di acqua termale (non sulfurea!) a 36 gradi.

Sovana è una bomboniera: da piazza del Pretorio partono  due vie confluenti nel Duomo.  E questi, sono i due punti focali del paese. La piazza, circondata da bellissimi edifici medievali, è arricchita da una chiesetta deliziosa, Santa Maria Maggiore.

Il Duomo ci ha invece sorpreso per l’assoluta pendenza delle colonne che delimitano le tre navate: AIUTO!

L’acquedotto Mediceo ci ha accolti appena giunti a Pitigliano, il più grande dei tre paesini.

Piazza della Repubblica si apre con le sue fontane e  l’enorme Palazzo Orsini. Anche in questo caso, due vie principali ci hanno guidato alla scoperta del paese. Nella zona dell’antico ghetto, la sinagoga testimonia la presenza di una comunità ebraica, che rese nota Pitigliano, con il soprannome di “piccola Gerusalemme”.

Ma l’emozione in assoluto più grande l’ho trovata in via Roma 50, all’Atelier Lunae. La scritta sulla vetrina “installazioni oniriche” ci ha incuriositi non poco. All’interno del negozio siamo rimasti a bocca aperta di fronte a delle opere di rara originalità. Personaggi di terracotta rappresentanti circensi intenti in diverse attività. Vecchie valigie rovesciate con piccoli mondi pieni di vita. Le citazioni più disparate in lettere, quadri e portacandele, uno dei quali a forma di mondo, il mondo del Piccolo Principe, dove il protagonista se ne sta seduto a pensare con la volpe  e la sua amata rosa.

Sopra un vecchio carretto ambulante di legno, alcune scatole hanno calamitato la mia attenzione: tutte con foto o disegni accattivanti sul coperchio ed una sorpresa all’interno: piccole ed elementari (ma  allo stesso tempo poetiche) sculture in ceramica.

Una delle scatoline ha richiamato la mia attenzione: gli occhi che così spesso ho cercato di interpretare, quelli di Alice Liddell, mi guardavano.

L’artista e creatrice di alcune delle opere, una ragazza molto gentile, mi ha chiesto subito se riconoscessi in lei l’Alice nel paese delle meraviglie di Lewiss. Così, mi ha invitata ad osservare quante delle sue creazioni, in modo davvero originale, riprendessero questa storia. E che in un quadro, una ragazza, molto simile  a lei, stringeva  a sè un coniglio rosso…

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Insomma, un viaggio nel viaggio. Quindi, se volete godervi un week end veramente ricco e rilassante, fate un salto da queste parti.

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4 commenti

  1. valentina says:

    E’ proprio il caso di dire che niente è per caso!!! Ti vedo dentro quel negozio con gli occhi che ti sbrilluccicano nerl vedere Alice!!!! Tutti quei paesi davvero molto carini!

  2. Roby says:

    Quindi ora sei su? 😉 Deve essere stata un’ esperienza unica, soprattutto d’inverno con la neve…

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