Viaggio in Sicilia parte III: Catania e Siracusa (Ortigia).

  

Un caldissimo pomeriggio d’agosto ci ha accompagnati a Catania. L’afa però era tale da spingerci sul primo pulmann turistico disponibile (quelli senza tetto per intenderci) e si è rivelata un’ottima scelta! Poi a piedi abbiamo visitato il centro della città. Via Etnea (idealmente questa via unisce la città all’Etna) parte da piazza del Duomo dove possiamo trovare anche la fontana con l’elefante simbolo della città e la fontana dell’Amenano dalla quale affiora l’acqua del fiume sottostante.

Sulla stessa via si trova uno dei sei grandi parchi della città, Villa Bellini.

Giardino con un glorioso passato (cercate su Wiki!) e ben tenuto. Qui si respira un’aria un po’ inglese.

Ma in questa ricca città troverete anche un teatro romano, terme sotterranee, la chiesa dove Sant’Agata venne tenuta prigioniera, un monastero benedettino ed il bellissimo e affascinante teatro Bellini.

Assolutamente da vedere l’antico mercato de’ La Pescheria.

E dopo Catania, scurita dalle ceneri dell’Etna è la volta di una città splendente: Siracusa.

Il centro della città si trova nell’isola di Ortigia, qui strette viuzze si intrecciano rumorosamente animate da deliziosi negozi come questo dove una gatto nero fa la guardia a dei pesci finti :-)

E che dire di questo negozietto pieno di oggetti inglesi?

Angoli di verde sul bianco candido della pietra in tutta la città.

Splendida la fontana di piazza Archimede, il personaggio più rappresentativo di Siracusa.

Le vie strette si aprono improvvisamente in piazza del Duomo: meravigliosa nella sua semplicità!

La passeggiata termina alla fonte Aretusa,  una fontana che ospita uccelli e splendidi papiri: qui, spettacolari tramonti sono pronti per voi.

Abbiamo mangiato in quattro diversi ristoranti e posso parlare solo bene di ognuno di essi.

Entrando nel ristorante La foglia si fa un tuffo nel vecchio baule della nonna dove troveremo pizzi e merletti ma anche servizi di piatti dai disegni così familiari, credenze già viste da quella cara zia, ma anche, opere d’arte veramente originali. Consiglio vivamente di andare a pranzo, quando troverete il signor Bebbe, artista e scultore veneziano trapiantato per amore di Nicoletta (la cuoca) a Siracusa. La mia voglia di verdure è stata ampiamente soddisfatta e quando per dolce ho chiesto al sig. Beppe cosa fosse il gelo (tipico dolce siciliano), lui mi ha risposto “Una roba tremolante”! 😀

Ho mangiato molto bene anche all’ Osteria da Mariano“anche se la molta folla ha reso il servizio un po’ lento. Ma questo in vacanza, si può sopportare.

Per una cena dal tipico accento trapanese, senza dubbio Al Mazarì è il posto migliore. Le linguine gamberi e pomodorini sono ineguagliabili! L’atmosfera a lume di candela con sottofondo musicale scelto dal cuoco (che oltre ad essere bravo e bello, ha anche un buon orecchio) è molto curata e non sembra di stare in un luogo di mare.

L’ultima sera ci siamo concessi un ottimo sushi da Moroboshi: gli spaghetti con verdure e gamberi sono indescrivibili!

Le nostre colazioni sono state consumate al bar più vicino, in questo caso un chiosco, il Viola Espressobar: colazione alla romana con cappuccino e paste, arricchita dalla massima gentilezza di tutto lo staff, soprattutto il cameriere Massimiliano.

This entry was posted in Viaggi.

Lascia una risposta

Current month ye@r day *