Hereafter: Clint Eastwood, un poeta dell’anima.

  

La sola notizia di una nuova regia per Eastwood mi ha fiondata al cinema. Per la prima volta non sapevo assolutamente nulla del film e forse per questo, mi è piaciuto molto. Quindi consiglio anche a voi che non l’avete visto di non leggere questo articolo. Anche se non racconterò ovviamente nulla del finale, qualsiasi particolare svelato è una sorpresa in meno. Ed io adoro le sorprese!

Il tema del film è l’aldilà, ovvero, l’esistenza di una dimensione nella quale finiremo tutti il giorno della nostra morte.

I personaggi principali sono tre: Matt Damon, un sensitivo che ha smesso di farne una professione perchè “una vita incentrata sulla morte non è vita”, una donna in carriera Cécile de France travolta dallo tsunami del 2004 durante una vacanza in Indonesia ed un ragazzino, George/Frankie McLaren, nato da una madre sola, drogata ed alcolizzata.

Com’è prevedibile i tre s’incontreranno nel corso del film, non è infatti questo aspetto più originale. Ciò che trasuda dalla pellicola è l’occhio tenero e compassionevole del regista, lo stesso occhio del bellissimo Gran Torino, The million dollar baby, Invictus etc. Sarà per gli 80 anni suonati che i regista si è avvicinato a questo tema? Non è dato saperlo.

Ma una cosa è certa, per chi come me ormai da tempo cominciava a vedere la morte dell’essere umano al pari di quello di una pianta a causa della gelata o di un riccio spiaccicato sull’asfalto, questo film ha insinuato una timida speranza.

Gli attori sono tutti bravi (e belli) e per la prima volta mi è piaciuto anche Matt Damon, molto convincente nel suo personaggio malinconico. Una piccola parte spetta pure alla graziosa  figlia di Ron Howard, Bryce Dallas, già vista in Eclipse. La ricostruzione dello tsunami dello scorso 2004 è a dir poco, da brivido. L’unico appunto possibile è un po’ di lentezza nella parte centrale del film, per il resto, che aspettate? Via, via, tutti al cinema e non dimenticate i fazzoletti!

P.S. Il film è stato definito erroneamente, a mio avviso, un thriller. Chi si aspetta un film del genere sarà deluso. Hereafter è senza dubbio un film drammatico.

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4 commenti

  1. mammut says:

    A proposito di Clint Eastwood e di poesia, ma “I ponti di Madison County” del 1995 che t’ha fatto? E’ una struggente storia d’amore, anzi, di amori direi, di una bellezza senza tempo.

  2. valentina says:

    L’ho visto proprio ieri sera e sono d’accordissima con te…ansiogeno nella parte iniziale protagonista lo tsunami, un pochino lento nel primo tempo, mentre il secondo è letteralmente volato e incredibile…il finale che potrebbe essere quasi scontato…non lo è! Promosso anche x me!

  3. clauxxx says:

    Il film è molto originale, lo consiglierei ma non lo rivedrei e è vero che Matt Daemon è proprio bravo!

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