Reggia di Caserta: il giardino inglese

  

Nel lato orientale del parco all’italiana sorgono i 23 ettari dello splendido giardino inglese! E qui entra in gioco la moglie di Ferdinando IV, Maria Carolina.

Sapete di chi stiamo parlano? Nientepopodimeno che della sorella di Maria Antonietta di Francia! Loro madre, Maria Teresa, aveva pensato bene di sistemare tutte le figlie nel migliore dei modi, quindi, mortane una, avanti la sostituta! Così la povera Maria Carolina, chiamata affettuosamente Charlotte, divenne sposa per procura (i due neanche si videro) nel 1768. Pare che Charlotte fosse piena di doti e virtù, oltre ad avere un’estrema fiducia in sè ed un carattere brillante, insomma caratteristiche opposte a quelle del marito ignorante e  debole.

Fu quindi facile per lei sostituirlo nella gestione del Regno e del parco!

L’Inghilterra è la patria di questo modello di giardino informale dove piante di varia origine, si dispongono in modo apparentemente casuale ma assolutamente studiato, lungo prati verdi, collinette o strutture appositamente poste. Ed è anche il mio modello preferito! Essendo Charlotte sveglia ed evidentemente fashion-victim, incaricò  per la realizzazione del giardino John Andrea Graefer, un botanico allievo di Philip Miller, capo-giardiniere di Chelsea; non so se mi spiego!

Salendo e scendendo dalle verdi collinette s’incontrano alberi secolari come il cedro del libano ma anche palme di moltissime varietà.

Moltissime sono anche le varietà di magnolia.

Ma al cuore vero del giardino si scende attraverso un percorso fatto di pietre coperte di muschio.

La strada si fa stretta e buia ed improvvisamente, si apre al paradiso terrestre!

Quando dico:”Come vorrei un laghetto nel mio giardino!”, è proprio così che lo immagino.

Moltissime palme, piante esotiche, felci ed alberi che non ho riconosciuto, delimitano un camminamento circolare intorno allo specchio d’acqua; una cascatella fa da colonna sonora.

E come un gioiello incastonato nell’anello d’oro, troviamo Venere, bellissima, che fa il bagno.

Circonda il laghetto un Criptoportico rubato a Pompei. I resti sono quelli originali di una città fermata nel tempo e perfettamente conservata. Ed il corpo è stato tutto un brivido; come avevo detto per Matera, la pietra parla.

Da notare i pavimenti.

Improvvisamente un ticchettio si è fatto più insistente:”Roby, piove!”. Anche se ancora a marzo, vi assicuro che quello che abbiamo vissuto è stato un vero acquazzone estivo! Ancora assolutamente fiduciosi, abbiamo continuato la passeggiata, non prima di aver dato l’ultimo furtivo sguardo  a Venere.

Dopo aver coperto la magliettina a mezze maniche con un giacchetto provvisto di cappuccio, sono riuscita a scattare qualche foto al bellissimo e bagnatissimo, rudere.

Quello che è successo subito dopo è stato un mix di sorpresa, incredulità, un po’ di rabbia certo, ma soprattutto, umidità! La scelta era tra rimanere sotto gli alberi e sperare nella fine della pioggia o correre per 4 km sotto la pioggia battente e ritirarci prima del previsto. Sì, esatto, abbiamo corso! La scena è diventata comica: Sweety si è coperto la testa con tutte le buste per la spesa che avevo nella borsa, ma, una volta divenute zuppe, ha preso in prestito un sacco nero della spazzatura (ovviamente pulito) da uno dei secchi!

Come ci aspettavamo, appena arrivati alla Reggia la pioggia ha smesso di cadere. Ci siamo ritrovati nel garage sotterraneo nel tentativo di asciugare almeno i pantaloni con l’aria calda della macchina. Alla fine Sweety ha deciso di raggiungere la tappa successiva…in pigiama! AHAHAHAH impossibile descrivere i particolari comici di quel momento. Senza dubbio la pioggia ci ha fatti scappare prima, ma ha reso anche indimenticabile la nostra visita alla stupenda Reggia di Caserta.

Siete curiosi di sapere qual’è stata la tappa successiva? :-)

Vi lascio con una delle tante frasi scritte da Charlotte prima di morire: si, devo ammetterlo, ho una certa simpatia per lei!

“Coloro che invidiano le nostre grandezze, imparino da me che siamo i più infelici, perché a noi mancano la verità degli affetti, le gioie della famiglia e la compassione alle altrui sofferenze, la più sublime delle umane virtù.”

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6 commenti

  1. Rosa says:

    Grazieeee!!! Mi hai fatto rivivere la mia visita allameravigliosa Reggia di Caserta! Per giunta quando andai io il Giardino inglese era chiuso per risistemazione, quindi l’ho visto grazie a te, al tuo video e alle tue foto. ancora grazie!
    Rosa

  2. Valentina says:

    Ok, questa parte è quella che preferisco. Il giardino inglese mi piace e quel laghetto è incantevole per non parlare dei ruderi, l’ambiente mi ricorda un film….come si chiamava….siiii…”Paradiso Perduto”…te lo ricordi Roby??

  3. Alina says:

    Ti ringrazio per avermi dato la possibilità di visitare il Giardino telematicamente, visto che ieri era purtroppo chiuso per manutenzione :(
    Appena finiranno i “lavori” sarà d’obbligo una visita :) Ciao, Ali

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