Amici cari, tutto bene? Le nostre settimane lavorative sono interrotte solo dai brevi week end di lavori casalinghi. Niente mare, niente di niente. Ma, promesso, ci rifaremo. Oggi voglio mostrarvi l’unica stanza veramente finita (oltre alla cabina armadio), il mio bagnetto. In realtà si tratta del bagno en suite della “camera n.2″, come la chiamiamo noi, o “camera del bambino” come dicono genitori, parenti e amici speranzosi!

Ora vi spiego. La nostra nuova casa ha 2 camere ufficiali ognuna col proprio bagno interno. Ho intenzione di fare ancora lavori nella n.1, la nostra, quindi, per il momento, dormiamo nella n.2 ed il bagnetto è diventato “mio” mentre l’altro, più grande, con vasca, lo utilizza Sweety (mi pare pure giusto visto che la sua altezza supera il mt e 90 cm).

Gli spazi, purtroppo sempre più ristretti nelle nuove case, mi hanno costretta a trovare soluzioni alternative come questo mobiletto in ferro battuto di Ikea che si infila sotto il lavello fornendo due piani d’appoggio senza ingombro All’interno cestini per contenere spazzole ed accessori. L’asta davanti mi ha permesso d’appendere un asciugamano antico (grazie mamma!) che dà al bagno un’aria un po’ retrò.

I rivestimenti beige che simulano il parquet, erano già presenti: l’effetto è caldo e rilassante. Ho voluto accostare il celestino/carta da zucchero degli accessori.

Come vi dicevo gli spazi sono piccoli, ma credo di averli sfruttati nel migliore dei modi: sulla sinistra, accanto alla doccia, ho posizionato un mobile pensile, sotto al quale, la lavatrice con carica dall’alto fa bella mostra di sè.

E grazie a piccoli particolari, ho anche io la mia little laundry!

Oggetti che adoro? Il lampadario semplice e romantico, la specchiera con cornice di legno presa al Mercatino dell’usato (come i due armadi della cabina armadio) e la tenerissima stella marina,

ma anche, il portasapone a forma di vasca, e la bottiglia con sabbia e conchiglie…

… il gancio per accappatoio…

… ed il porta carta igienica in ghisa di Blanc Mariclò!

Insomma, con un po’ d’impegno e d’immaginazione, anche gli spazi più piccoli possono diventare accoglienti e unicamente, nostri.