Dopo “Orgoglio e pregiudizio” e ” Ragione e sentimento”, è l’ora di “Inganno o verità”!

  

Vi è mai capitato di sentire lo sfogo rabbioso di una persona o le intime confidenze di un’altra? E  gustare un succulento pettegolezzo sorseggiando un caldo tè delle 5? Sicuramente si, soprattutto se siete donne. Ma vi è mai capitato poi, in ordine, di aver sentito la controparte della persona arrabbiata o le motivazioni che hanno spinto la seconda persona a certi atteggiamenti? O scoprire che il succulento pettegolezzo era solo il risultato di un mal riuscito “gioco del telefono”? Ma qual’era allora la VERITà? Chi aveva ragione? Cosa voglio intendere? Purtroppo l’essere umano giudica (è questa la vera differenza con gli animali) con tutti i 5 sensi: a naso, a prima vista, per sentito dire, senza tatto e, a volte, con cattivo gusto. Ma il nostro giudizio è davvero così attendibile? Credo che una persona ci piaccia per un “qualcosa”, non pervenuto alla nostra coscienza, che ci ricorda noi. Notare quel particolare “proprio come il mio” ci permette di guardarci da fuori, un po’ come fanno le mamme coi figli. Esiste una madre obiettiva al mondo? NO! E posso aggiungere, neanche dei nonni (non rivestendo nessuno dei due ruoli, la mia opinione è di pura osservatrice, quindi, forse, un po’ più attendibile). Perchè quello che esce da noi va bene, è perfetto e tutto il resto no? Perchè usiamo noi stessi come metro di giudizio per valutare la capacità altrui? Perchè dobbiamo autorassicurarci sempre? Di cosa abbiamo paura? Qual’è il premio per questa gara?

I campi di battaglia sono poi i più disparati. Dalle liti fra fratelli :” Io mi sono occupato più di te di questa o quella cosa, quindi il “premio” casa spetta a me!”. A quelle tra fidanzati :” Io sono mooolto più stanca di te, quindi stasera il “premio” divano spetta a me!”. Senza dimenticare i posti di lavoro:” Io ho qualchecosato molto più di te, quindi il “premio” ferie d’agosto spetta tutto a me!”. E così via all’infinito.

La verità diventa allora, un concetto soggettivo.

Forse basterebbe riflettere sul fatto che  le nostre verità, per quanto possano sembrarci le uniche possibili, in realtà non lo sono. E forse,  sarebbe un bene cambiare personaggio nel gioco di ruolo della vita e considerare una seconda versione dei fatti.

Lascia una risposta

Current month ye@r day *