Inception: ottime le critiche…degli altri!

  

Alla notizia del film che metteva insieme Jack e Juno alias Di Caprio e Ellen Page (per lei servono ancora nome e cognome) mi sono scapicollata. La trama è più o meno questa:  Dom Cobb (Di Caprio appunto) ha la capacità di entrare nei sogni altrui e di carpirne, quindi, i segreti più nascosti. Per far questo viene addormentato e “collegato” fisicamente alle persone da esaminare. Un potente giapponese vuole sfruttare questa sua capacità per immettere nientedimeno che un’ IDEA  nel subconscio di un giovane rampollo che, ereditando tutto l’impero del padre morente, diventerebbe un avversario troppo potente. Detto questo seguiranno: il rapimento del suddetto rampollo, la discesa nei dei 3 livelli di subconscio (sogno nel sogno nel sogno!), l’incontro con la moglie morta di Cobb (ancora???) e tanti tanti effetti speciali, visivi ma anche acustici (avrei tanto voluto abbassare un po’ il volume!). I protagonisti del film possono distinguere tra sogno e realtà solo grazie a degli”amuleti”, ma noi spettatori? Ellen Page ha il ruolo di un giovane architetto, ingaggiato per costruire l’ambiente, la location del sogno stesso: palazzi, strade, persone. Ma tutto fin troppo reale (questo era necessario nella logica del film). Io l’avrei messa più su questo piano: nei sogni è tutto confuso, i contorni sfumati, raramente vedi bene le persone in faccia. Allora la Page poteva essere l’inventore dei visi, magari come ritrattista piuttosto che come architetto. Il tempi lenti dei sogni non sono resi e neanche i dialoghi assurdi capitati a tutti noi almeno una volta. Insomma un sogno divenuto troppo realtà, ma non in senso positivo. La trama non è sempre facile da seguire e i dialoghi sono spesso banali e confusi.  Peccato davvero perchè l’idea era carina.

Jack, Juno, spero di vedervi di nuovo insieme, magari in un fim più silenzioso e che possa mostrare le vostre capacità di attori.

This entry was posted in Cinema.

2 commenti

  1. Emanuele says:

    Totalmente in disaccordo. Rendere il sogno sfocato come dici te, è già visto, telefonato. Il punto è che la maggior parte delle volte che sogni, non ti accorgi di sognare.. anche se appunto la resa visiva non è quella reale, è una questione mentale. E su questo fatto si è focalizzato il regista. E’ questa la cosa importante. E non scordiamoci che il sogno è creato.
    I vari livelli di sogno si capiscono benissimo anche a una prima visione intelligente. Solo nel finale Nolan vuole giocarci un pò.
    Era facile cadere nel banale e nel ridicolo nella resa di questa storia, invece questo non succede mai. Per me è molto raffinato, ti fa entrare subito in quelle leggi, e ragioni per tutto il film in un modo che neanche conoscevi pochi minuti prima. E questo è difficilissimo da ottenere. A parere mio è geniale.

  2. Roby says:

    Finalmente un bel dibattito tra cinefili! La nostra opinione opposta dimostra come ogni emozione venga filtrata dalla nostra soggettività. E che il cinema è al pari di qualsiasi altra forma d’arte. Grazie mille per il tuo commento.

Lascia una risposta

Current month ye@r day *