Mansfield Park di Jane Austen

  

Che succede se due sorelle ricche e annoiate, prese da una spinta di dubbiosissima generosità, decidono di crescere la figlia di una povera terza sorella?

E’ quello che succede a Fanny Price, timida bimba di 9 anni, catapultata nella famiglia della zia composta dai coniugi Betram e dai loro 4 figli, Tom, Edmund, Maria e Julia. L’atmosfera che accoglie la piccola è un mix tra “La piccola principessa” e “Cenerentola”; la bimba viene usata come dama di compagnia (una servetta) dalle zie che non mancano continuamente di ricordarle la fortuna nell’essere stata scelta tra gli altri 8 fratelli.

L’unico a provare compassione per lei è Edmund, che presto diventa il suo punto di riferimento.

Gli anni passano e Fanny, come nella migliore delle favole, diventa sempre più carina, ma il suo atteggiamento rimane sempre molto devoto e remissivo, tipico della persona che scambia i propri desideri con i propri doveri.

I lunghi pomeriggi della famiglia vengono improvvisamente animati da nuovi ospiti e personaggi, tra questi i fratelli  Mr e Mrs Crawford; Henry Crowford è il tipico belloccio simpatico e consapevolmente affascinante nel quale siamo imbattute tutte una volta nella nostra vita. 😉

Le sorelle Betram cadono immediatamente nella sua rete, soprattutto la promessa sposa Maria. Secondo Henry infatti:”Una donna fidanzata è sempre più piacevole di una libera perchè è soddisfatta di sè. Le sue preoccupazioni sono altrove, e sente di poter esercitare tutto il suo fascino senza destare sospetti.”

L’attenzione di Edmund viene invece catturata da Miss Crawford, così fresca allegra ed originale, così diversa da lui destinato ad una vita di chiesa e per questo, da lei deriso:” Oh! Senza dubbio egli è molto sincero quando preferisce una rendita già pronta alla seccatura di guadagnarsela col lavoro; ed ha l’ottima intenzione di non fare niente per tutto il resto delle sue giornate tranne mangiare, bere e ingrassare”

La vita di Fanny scandita dal ricamo, il tè e le passeggiate con le zie, viene così sconvolta. La sua gelosia nei confronti di Edmund fa affiorare sentimenti ed aspetti del suo carattere fino ad allora sopiti; i suoi occhi seguono tutti i personaggi giudicandoli molto severamente.

Secondo Fanny, Mrs Crawford è solo una donna frivola e attenta alle ricchezze altrui, mentre Henry è un disonesto Don Giovanni, pronto a tutto pur di misurare le sue capacità di conquista.

E quale prova più difficile per lui se non quella di conquistare la mesta, pudica, silenziosa e timida Fanny?

Ma che ruolo avrà Fanny, protagonista del libro, in questa storia? E chi riuscirà a conquistare il grande ego di Henry?

“L’egoismo deve essere perdonato perchè non v’è speranza di guarirlo”.

Questa volta è davvero difficile dare un parere sull’opera di Jane.

Mansfield Park è diviso in 3 libri, il primo dei quali decisamente poco scorrevole. Ho trovato molte situazioni e molti dialoghi superflui (che Jane mi perdoni!). Per fortuna la lettura è andata via via migliorando fino al 3° libro molto piacevole e veramente godibile: dopo una così lunga attesa, il finale sembra invece arrivare troppo presto!

La protagonista suscita molta pena e tenerezza nella sua fanciullezza, ma anche tanti nervi e rabbia una volta adulta: la sua remissività è ai limiti dell’assenza di carattere. In seguito però, i suoi pensieri, accessibili solo a noi lettori, svelano un carattere ben studiato e deciso.

Anche questa volta l’autrice ha giocato d’astuzia ma forse in modo troppo sottile e per questo, non compreso.

Peccato, poteva essere uno dei più bei libri, nel suo genere, visto che la trama si differenzia finalmente da quella dei 2 titoli precedenti, Ragione e sentimento ed Orgoglio e pregiudizio.

Per quanto riguarda le versioni cinematografiche, per ora ho visto solo quella di Patricia Rozema del 1999. In questo caso le linee generali del romanzo sono seguite, anche se manca il personaggio meraviglioso di William, fratello di Fanny, l’unico in grado di tirarle fuori dei sentimenti e, con essi, il fascino.

“I figli di una stessa famiglia, con lo stesso sangue, che hanno in comune le prime associazioni e le prime abitudini, conoscono una così profonda capacità di gioire insieme, che nessuna relazione successiva potrà mai eguagliare.”

Molte altre sono le licenze che il film si è preso, primo tra tutti, il carattere della protagonista: sicura di sè, allegra, scrittrice assolutamente in salute: tutto ciò di più lontano dall’intenzione dell’autrice.

Un voto al film? 5 +.

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